Come le altre sue “sorelle” Associazioni, quella dei Cuoci trapanesi risente delle influenze mediterranee nelle sue tradizioni, anche se un forte legame la unisce forse più delle altre alle tradizioni africane. Impossibile non citare il Cous Cous tra i suoi piatti principali, ma il presidente provinciale, lo chef Matteo Giurlanda, racconta degli innumerevoli aspetti di questa antica e nobile cucina.
Sig. Presidente, qual è il legame che unisce l’Associazione Provinciale Cuochi con il territorio che rappresenta?
“Ogni cuoco della provincia di Trapani è fortemente legato alle nostre tradizioni gastronomiche e nell’espletare giornalmente il proprio lavoro rinnova il proprio impegno per salvaguardare e valorizzare sempre più i prodotti che lo rappresentano. La nostra associazione rappresenta in pieno la volontà di ogni cuoco”.
Qual è l’impegno che l’Associazione mette in atto per valorizzare al meglio la propria provincia?
“Con cadenza periodica organizziamo dei corsi di formazione rivolti agli allievi delle scuole alberghiere della provincia ed ai soci professionisti per migliorare le conoscenze professionali e valorizzare al meglio le risorse del territorio. Quanto prima un nostro team porterà in giro per l’Italia una dimostrazione pratica sulla preparazione del cuscusu”.
Quali sono i piatti della vostra cucina che maggiormente vi rappresentano?
“I piatti più rappresentativi di cui ci vantiamo di tramandare alle generazioni future sono il “cuscusu” alla trapanese , la “pasta cù l’agghia” (busiate al pesto trapanese) , le “frascatole” con broccoli e fave secche , le cassatelle di ricotta in brodo di gallina e come dolce le cassatelle di ricotta fritte”.
Qual’è la collaborazione concreta con l’Unione Regionale Cuochi Siciliani?
“Siamo in perfetta simbiosi con tutte le iniziative che l’URCS porta avanti nel suo programma quadriennale e la nostra collaborazione negli anni non è mai venuta meno”.
Quali proposte porterete avanti in questi anni per contribuire al lavoro dell’Unione?
“Considerato che il nuovo direttivo dell’URCS si è insediato da pochi mesi, avendo già potuto apprezzare le innovazioni che si sono manifestate fino ad oggi, siamo consapevoli di apportare in futuro delle proposte costruttive per la crescita professionale della nostra categoria”.
Perché un turista dovrebbe scegliere di visitare la vostra provincia, naturalmente anche dal punto di vista enogastronomico?
“La provincia di Trapani possiede le coste balneabili più lunghe della Sicilia. Nel proprio territorio si possono ammirare dei panorami mozzafiato, a mio avviso, unici in Europa. Distese di vigneti ed uliveti caratterizzano le valli trapanesi, e di conseguenza i prodotti che la terra produce, dal melone di Paceco, l’aglio di Nubia, l’oliva nocellara del Belice, il pane nero di Castelvetrano, la cipolla dolce di Partanna, la vastedda del Belice, e ancora tanti altri prodotti. Da non dimenticare quelli ittici dai bassi fondali delle Isole Egadi ed il gambero rosso di Mazara, conosciuto oramai in tutto il mondo. Tutti questi prodotti rappresentano in pieno il nostro territorio”.
Ci racconti l’Associazione Provinciale che Lei rappresenta: passato, presente, futuro. Quanti iscritti avete al momento?
“L’Associazione di Trapani è stata costituita nel 1990 e da allora non ha conosciuto nessuna crisi, sia in termini di iscritti, sempre in crescendo, sia in termini di iniziative che negli anni si sono portate avanti. Attualmente ci vantiamo di non tralasciare nessuna attività che si è andata consolidando nel tempo e per il futuro immediato ed a lungo termine ci auguriamo di trasmettere ai Direttivi che si succederanno lo stesso entusiasmo. Al momento contiamo 268 iscritti”.
Quali sono i nomi storici di chef che la vostra cucina provinciale ricorda?
“Gli Chef che hanno lasciato la loro impronta alle future generazioni sono “Pino” Catania , Ignazio Alagna “u pazzu” , Michele Petralia”.
Ci sono eventi e manifestazioni particolari o di rilievo nel territorio dove l’Associazione è protagonista o partner di prestigio?
“Negli anni abbiamo sempre chiesto la collaborazione dei vari enti presenti nella provincia ed a malincuore non abbiamo mai avuto risposte concrete”.
Da presidente provinciale, cosa chiede ai politici e agli amministratori locali e regionali, perché il territorio possa essere valorizzato al meglio?
“La provincia di Trapani è stata reclamizzata attraverso manifestazioni ed eventi, anche fuori dalla Sicilia, dei quali mai nessuno ci ha chiesto nessun tipo di collaborazione. Pertanto, non ci sentiamo in grado né in dovere di interferire su certe scelte”.
Antonio Iacona