Alle pendici dell’Etna, vicino alle sciare del 1669 e ad una cattedrale recentemente riemersa intatta dalle ceneri vulcaniche, due fratelli hanno audacemente accettato la scommessa che la vita gli ha posto innanzi: trasformare una passione in impresa. E cosi nel 2012 i sicilianissimi Rosario e Santa Di Caro si sono sbracciate le maniche e si sono messi di buona lena: idee, ricerca, studio, business plan, creatività e la competenza sviluppata in anni e anni di home brewing hanno costituito le basi per poter aspirare al salto di qualità. “L’inizio non é stato per niente semplice – ci confessa Santa, prima donna birraia siciliana. – In Sicilia è tutto più difficile. Siamo provincia d’Europa – continua – e, ad esempio, non è affatto facile approvvigionarsi delle materie prime. E poi ci sono i costi di trasporto, enormi!” L’entusiasmo e la tenacia evidentemente non sono mancati se il marchio Fratelli Birrafondai è arrivato sul mercato e se questa piccola cellula imprenditoriale è oggi tra le realtà più vivaci del settore. “Alla base della nostra filosofia aziendale – ci dice Rosario – ci sono la valorizzazione del territorio ed il rispetto per la terra che ci ha generati. Ecco perché ci ostiniamo ad utilizzare il più possibile, per quanto lo sia in un settore tutto sommato nuovo per la Sicilia, prodotti a filiera corta”. Ed allora ecco che nascono i quattro gioielli di famiglia, così li definiscono i due fratelli: Ciaurusa, Calura, Belladonna e Xiara. Ognuna con la propria personalità. Ognuna con il proprio carico di odori e sapori siciliani. “Abbiamo lavorato a lungo alle ricette, anche con mastrobirrai di grande esperienza, – riprende Santa – perché volevamo che ognuna delle nostre birre avesse una sua peculiarità. Infatti la Belladonna, una Ale bionda, richiama il colore e i sentori delle nostre arance; la Calura, una Ale rossa, e brassata con radice di liquirizia; Ciaurusa è una blanche ammostata con due tipi di grani antichi siciliani biologici e aromatizzata con la satra (un’erba aromatica autoctona) ed infine Xiara, una stout a sette gradi brassata con fave di cioccolato di Modica”.
“Ognuna di queste birre – ancora Rosario – rappresenta per noi il frutto di tanta fatica ma anche di gioie e soddisfazioni. Quando qualcuno si avvicina per farci i complimenti proviamo felicità e al tempo stesso ricaviamo energia per investire sul futuro.”
Insomma una passione, quella dei fratelli Di Caro, che sembra avere imboccato la strada giusta. La strada cioè di un’imprenditoria siciliana che, nonostante le mille difficoltà, riesce a trarre forza ed energia da questa straordinaria terra e che, con grande spirito di sacrificio e abnegazione ma anche con creatività e competenza, riesce a guardare al futuro con ottimismo.