Articolo di Maria Torrisi

Gli impianti di trasformazione – anch’essi ubicati nei territori di produzione del riso – non sono soltanto a carattere industriale perché accanto alle etichette più note nella grande distribuzione sorgono impianti aziendali, spesso familiari, nei quali i produttori agricoli – singolarmente o più spesso riuniti in cooperative – concorrono a realizzare le vendite al dettaglio. 

Intorno alle risaie e vicino alle vecchie “pile” (i mulini per la lavorazione artigianale del riso) o accanto ai più moderni stabilimenti di trasformazione, sorgono spacci aziendali, riserie (i ristoranti specializzati nei risotti) e periodicamente si animano mercatini e fiere locali.

La vocazione agricola specifica di ogni territorio plasma e influenza il rapporto tra gli abitanti e l’ambiente. Il rispetto degli equilibri naturali e la necessità per gli uomini di cooperare per una migliore organizzazione del lavoro cambiano le abitudini dei residenti e formano la loro identità. Quando poi in un territorio si consolida una tradizione – come la “Fiera del riso” di Isola della Scala, nel Veronese, che da oltre 50 anni chiama a raccolta produttori e abitanti, distribuisce compiti e ricchezza, incoraggia le attività delle risaie e affina le abilità e le competenze – allora il gioco è fatto e il cerchio è chiuso.

Vd. approfondimenti su: Il miracolo della Fiera del RisoIl case history della riseria Ferron

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