Di Maria Torrisi….

Sono partiti dalla Sicilia con una valigia di speranze e il cuore “che bolliva in pancia”. Adesso ritornano a casa con una medaglia d’oro, una di bronzo e la nuova consapevolezza che la loro “diversa abilità” permette loro non soltanto di affrontare le prove anche importanti della vita, ma non impedisce di ottenere risultati da podio. 

E’ questa l’entusiasmante esperienza di un gruppo di studenti dell’istituto alberghiero Karol Wojtyla di Catania che ha partecipato al contest misto “Ragazzi Speciali” inserito nel prestigioso programma dei Campionati Italiani di Cucina in corso fino a martedì a Rimini.

Emozionata come tutti, cuochi junior e chef professionisti, che in questi giorni si sfidano in classi di competizioni a colpi di raffinate tartare, di eleganti flan, di ambrate gelatine o di lucide glassate, anche la coppia mista di compagni di classe del Karol Wojtyla Andrea Ganaletto e Maria Chiara Andolfo Andolfo si è presentata all’appuntamento, gareggiando nella sezione “cucina calda”. Insieme a sessanta altri partecipanti, i due studenti dell’alberghiero di Catania hanno lavorato sotto gli occhi attenti e rigorosi di veri giudici di gara, spalla a spalla, dimostrando capacità organizzativa e metodo. E una collaborazione silenziosa che appiana le differenze di abilità. 

Diversamente dagli altri concorrenti, i “ragazzi speciali” fanno il tifo l’uno per l’altro, si aiutano, si sostengono. E quando sgorga qualche lacrima di emozione, si consolano a vicenda, tirandosi dietro un vortice di commozione anche tra i giurati.

Alcuni momenti salienti…

“Hanno un fortissimo senso di quadra, forse più spiccato degli altri concorrenti – nota il presidente di giuria, chef Fabio Tacchella – e ci insegnano più di quanto noi non insegnamo loro”.

Sono fieri di indossare la giacca da cuoco, la berretta bianca e il grembiule. E vivono l’esperienza della gara emozionati e commossi, come i loro insegnanti.

“Hanno lavorato intensamente – dichiara il prof. Danilo De Feo che li ha preparati e accompagnati insieme alle insegnanti Enza Ciraldo e Alessandra Pennisi – e, soprattutto negli ultimi due mesi, si sono impegnati con ripetute prove pratiche nella cucina della scuola. I giudici qui utilizzano gli stessi criteri che si usano in tutte le gare internazionali di cucina, ma i nostri ragazzi ce l’hanno fatta. In realtà avrebbero vinto lo stesso – ha aggiunto il docente soddisfatto – anche se non avessero ottenuto i primi posti, perchè il risultato a cui miriamo è l’abbattimento delle barriere”.

La soddisfazione per i siciliani è doppia perchè dello stesso istituto un’altra coppia di “ragazzi speciali” – Monica Pagano e Samoa Bertino – ha conquistato la medaglia di bronzo nella sezione “cucina fredda”, presentando un bouquet di preparati assortiti che utilizzavano esclusivamente prodotti locali, come ricotta, piacentino ennese, marmellata di fico d’india, seppie o finocchietto. 

“Hanno interpretato al meglio l’indicazione di gara – ha commentato il presidente nazionale della Federazione Italiana Cuochi, Rocco Pozzulo – diventando veri e propri ambasciatori del proprio territorio. Premiarli è un nostro dovere”.

Per tutti è un successo: i ragazzi sono entusiasti, i professori soddisfatti, gli organizzatori compiaciuti dell’iniziativa sociale, ma per la Sicilia c’è un altro primato perchè nel contest “ragazzi speciali” dei Campionati Italiani di Cucina, sul podio sono saliti anche gli allievi di un docente siciliano. Una vittoria indiretta, visto che il secondo premio, per la sezione “cucina calda” è stato vinto dalla squadra dei ragazzi dell’Istituto Alberghiero Rainulfo Brengot di Anversa, preparati dal prof. Carmelo Barbieri, ex presidente provinciale dei cuochi di Enna.

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