Iacona Winesdi Antonio Iacona

 

Che sia stato lo scenario della 50^ edizione del Vinitaly a Verona o quello di Sicilia en Primeur a Sciacca, nell’agrigentino; che si sia trattato di Taste Etna, iniziativa di Cronache di Gusto, o di Contrade dell’Etna, l’appuntamento tanto atteso tra i produttori del vulcano alle Cantine Graci; possiamo comunque affermare che le settimane appena trascorse hanno dato un chiaro segnale che il vino siciliano c’è e vuole dire la sua, in tutti i sensi!

Si possono avanzare molteplici critiche su ciascun evento, ben inteso critiche costruttive, tese a migliorare di anno in anno gli appuntamenti in questione, ma non si può non sottolineare che in tutte le manifestazioni citate il vino siciliano abbia rappresentato la grande voce di un’Isola che vuole risorgere e che vuole offrire il meglio di sé!

Citiamo Wine News, www.winenews.it : “Unito nelle diversità, sotto il brand Sicilia, il vino dell’Isola cresce in qualità e nell’export ed è il motore di un turismo sempre più importante che valorizza territori e cantine”. Il titolo è tratto dalle notizie che in questi giorni giungevano da Sciacca, dove era in corso l’edizione 2016 di Sicilia en Primeur. Questa è riuscita a riunire ancora una volta numerosi giornalisti internazionali (anzi, principalmente a loro è dedicato l’evento!) ed a presentare l’Isola nei suoi aspetti positivi di vigne, cantine e vignaioli. L’evento porta la firma di Assovini Sicilia ( www.assovinisicilia.it ), che ha raccontato questa terra “con la sua formula di tour nei territori e degustazioni, offrendo alla stampa di tutto il mondo l’opportunità di conoscere la nostra regione e la sua grande varietà di ambienti e terroir”. Un esempio di successo, come le altre manifestazioni citate, che non può che fare del bene a questa terra.

Portare qui i giornalisti stranieri che, una volta tornati nelle proprie redazioni, racconteranno di noi in tutte le lingue del mondo, è una scommessa non da poco e da ammirare. Esattamente come il tentativo di “gioco di squadra” che fanno ogni anno i produttori dell’Etna, in quel di Passopisciaro, a Castiglione di Sicilia, dove si incontrano prima con gli operatori del settore e poi con il grande pubblico, offrendo il vulcano nei loro calici.

“L’appeal della Sicilia sta cambiando – ha commentato nei giorni scorsi Mariangela Cambria, vicepresidente di Assovini Sicilia – e noi produttori di vino dobbiamo essere i comunicatori di questa crescita. La nostra regione, infatti, ha un grande fascino grazie alle sue molte ricchezze artistiche, paesaggistiche, storiche ed enogastronomiche. Il vino è proprio espressione di questa bellezza poiché il prodotto di qualità nasce in luoghi ben conservati, dove vi è la cultura del territorio ed il rispetto per la natura. Nella crescita del turismo, il vino – ha continuato Cambria – ha avuto due meriti importanti. Anzitutto, grazie all’apertura dei mercati internazionali, ha contribuito a fare conoscere la nostra regione nel mondo, raggiungendo milioni di potenziali visitatori. Viaggiando in tutto il mondo per vendere i propri vini, poi, i produttori hanno aperto la propria mente e visitato centinaia di luoghi, conoscendo anche altri modelli di accoglienza e di turismo. Hanno, quindi, arricchito la propria cultura del bello con altre esperienze e, una volta tornati a casa, hanno saputo tradurre tutto questo in strutture ricettive di ottimo livello. Infine, il turismo del vino ha permesso di innalzare il livello qualitativo del turismo. Spesso, infatti, l’amante del vino è una persona di cultura, rispettosa dell’ambiente e desiderosa di conoscere il lato autentico del luogo che visita. Per tutte queste ragioni l’enoturismo, in Sicilia, ha portato un miglioramento generale nelle strutture ricettive del territorio – ha concluso – siano esse alberghi o ristoranti, servizi ricreativi o negozi. È il caso ad esempio di territori come l’Etna, il ragusano o Salina.

Un motivo in più, dunque, per valorizzare la nostra Isola e farne finalmente un modello di esportazione, cominciando proprio dal vino e dal cibo!

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