Sig. Presidente, qual è il legame che unisce l’Associazione Provinciale Cuochi con il territorio che rappresenta?

Sicuramente, il legame tra la nostra associazione col nostro territorio è evidenziato dalla presenza di fornitori di ottime materie prime. Vedi aziende casearie, agricole che ci danno l’opportunità di poter realizzare al meglio ciò al massimo ci rappresenta nel mondo. Mi piace citare a tal proposito un noto scrittore americano, Will Tuttle, “Il cibo è il legame più intimo e significativo con l’ordine naturale e con la nostra eredità culturale”.

Qual è l’impegno che l’Associazione mette in atto per valorizzare al meglio la propria provincia?


Nel mirino sicuramente ci sono i giovani, gli allievi dei vari istituti alberghieri della nostra provincia. Loro sono il vero futuro della nostra associazione. Bisogna che in una fase così delicata della loro formazione si possano innanzitutto responsabilizzare e non solo dal punto di vista professionale.

Quali sono i piatti della vostra cucina che maggiormente vi rappresentano?

Senza ombra di dubbio, piatti siciliani! Mantenendoci sicuramente al passo coi tempi, con nuove tecniche di cottura o lavorazione, nel possibile senza la presenza di allergeni, senza stravolgere o alterare le origini del piatto e soprattutto non trascurando la freschezza della materia prima, alla quale tengo sempre con immensa cura.

Qual’è la collaborazione concreta con l’Unione Regionale Cuochi Siciliani?

Siamo sulla stessa linea guida, ho trovato subito grande sintonia con il presidente Domenico Privitera, nonché amico, col quale si stanno programmando eventi in collaborazione tra le associazioni, con obiettivi chiaramente comuni, ossia esaltare le qualità della nostra Sicilia.
Quali proposte porterete avanti in questi anni per contribuire al lavoro dell’Unione?

Come le ho risposto prima, punterò tutto sui giovani. Spesso mi è capitato di parlare con dei “piccoli” appassionati di questo mestiere, tanto faticoso quanto magico, e in molti ho trovato sicuramente passione e determinazione, elementi importantissimi per intraprendere qualunque mestiere, preparazione e conoscenza a proposito di una cucina sicuramente alternativa (orientale, macrobio…) ma d’altra parte ho trovato numerose le lacune riguardo i procedimenti e le conoscenze riguardo la nostra cucina, che comunque deve far parte del nostro bagaglio culturale! … è impensabile che un cuoco siciliano sappia preparare un sushi piuttosto che un cannolo o un’ arancina come si deve!

Perché un turista dovrebbe scegliere di visitare la vostra provincia, naturalmente anche dal punto di vista enogastronomico? 


La cucina agrigentina presenta una ricca e gustosa varietà, dovuta sia alle influenze, anche in campo gastronomico, delle dominazioni che si sono succedute sul territorio, sia alla diversità fra le varie zone della provincia. Nelle zone costiere e nelle isole, la gastronomia è naturalmente legata al pesce e al mare, mentre nell’entroterra e nelle zone montane vi è la prevalenza dei prodotti della terra e delle carni nostrane

Ci racconti l’Associazione Provinciale che Lei rappresenta: passato, presente, futuro. Quanti iscritti avete al momento? 


Personalmente sono tesserato dal 1983, e ad oggi diversi sono stati i mutamenti: Oggi troviamo spazio per incontri gastronomici con altri settori dell’ “arte bianca” (panetteria, pasticceria…), incontri che vogliono sensibilizzare allievi e professionisti riguardo alimentazione priva di allergeni (incontro con l’AIC per la cucina gluten-free), incontri che spesso vengono realizzati inoltre all’interno degli istituti alberghieri. Ad oggi circa 350 sono i soci che attualmente partecipano alle attività dell’associazione.

Quali sono i nomi storici di chef che la vostra cucina provinciale ricorda? 
 


Senza ombra di dubbio il Maestro, il mio maestro, Salvatore Schifano, al quale è dedicata la nostra associazione. Un uomo che ha dedicato la sua vita all’insegnamento, al perfezionamento delle qualità professionali della categoria e, soprattutto, alla divulgazione della cucina mediterranea nel mondo. Eccellenza internazionale: cucinò in occasione delle visite in Sicilia della Regina Elisabetta II d’Inghilterra e di Santo Papa Giovanni Paolo II, inoltre propose e riuscì a far riconoscere quale patrono dei cuochi San Francesco Caracciolo.

Ci sono eventi e manifestazioni particolari o di rilievo nel territorio dove l’Associazione è protagonista o partner di prestigio?

Certamente, La sagra dell’agnello pasquale favarese: La manifestazione organizzata dal Comune di Favara , mette in vetrina il tipico dolce di pasta di mandorla farcito con pistacchio, che proprio nel periodo pasquale prende la forma di Agnello. E’ una Sagra che cresce e che attira ogni anno visitatori, turisti ed operatori dell’informazione e che mette in vetrina oltre al dolce tipico anche i beni monumentali della città. Favara con l’Agnello Pasquale valorizza la propria identità di città laboriosa, e proietta all’esterno la vera immagine di una città attiva, con una economia vivace, con risorse culturali, con beni recuperati ed inseriti nel circuito turistico.

Da presidente provinciale, cosa chiede ai politici e agli amministratori locali e regionali, perché il territorio possa essere valorizzato al meglio? 


In passato ho chiesto e i risultati hanno lasciato molto desiderare. Se molte manifestazioni si sono realizzate devo ringraziare esclusivamente enti privati, che ci hanno concesso la loro totale disponibilità, non esclusivamente di tipo economico!

Antonio Iacona